Dal 1962, le persone guardando la tv erano invitate ad immaginare il futuro su macchine volanti e combattimenti spaziali.
Oggi Amazon Astro non e’ un cane, invece e’ l’ assistente robot tanto atteso dalla compania di Amazon.
Il nome e’ ispirato dal cartone i Jetson:
I Jetson
Astro costera’ inizialmente 999.99 Dollari, possibilmente 1200 EUR una volta arrivato in Europa,
Astro sara’ capace di mappare il tuo terreno e obbedire comandi per andare in diverse stanze. Sapra’ riconoscere faccie e portare oggetti alla persona in specifico, potra’ riprodurre musica e mostrarti il meteo e risponderti a domande come Alexa una volta connesso alla tua rete Wifi.
Potra’ essere usato inoltre per chiamate vocali o video, seguirti, controllare casa una volta da solo, cambiare la temperatura di casa da remoto e molto di piu’ a seconda di quali accessori smart acquisteresti per la tua domotica.
Insomma IoT ( Internet of things) e’ il significato di tanti dispositivi connessi nella rete che dialogano fra di loro, questo e’ un buon modo di disporre sicurezze di utilizzo, come, per esempio automotive elettriche con autoguida, vediamo se Amazon non si mettera’ a competere in questo campo anche, io ne sono abbastanza sicuro.
Da parlatore seriale a audiofilo, ne ho una per tutte e per prezzi di tutti i tipi, devo dire che al top non avremmo bisogno di spendere piu’ di 150 euro, perche’?
perche’ cuffie di altro livello richiedono preamplificatori di alto livello, non sai cosa e’ un preamplificatore? chiedi nei commenti
Iniziamo per una fase di prezzo, nella categoria cinesi posso consigliare le Xiaomi Redmi Airdots 2:
Xiaomi Redmi Airdots 2
Prezzo consigliato:
29,99 €
Prezzo:
25,99 €
Per il prezzo di 26 Euro riuscireste ad avere un buon parlato pulito per vedere i vostri Film preferiti o lavorare in santa pace, d’altronde Xiaomi fornisce una buona stabilita’ sulla funzione wireless e batteria ad alti standard.
Se comprate una cuffia del genere sicuramente vi dureranno anni di piu’ del vostro paio cinese da 5 euro, se le perdete magari no.
Nella seconda categoria sempre offerte da Xiaomi, che riesce ad ottenere una qualita’ a ottimi standard con i prezzi piu’ bassi abbiamo un imitazione delle Apple air pods, cosi’ chiamate, Xiaomi Mi True.
Xiaomi Mi True
Prezzo:
29,00 €
Queste cuffie a differenza delle altre riescono a fornire frequenze basse piu’ allettanti al vostro orecchio dovuto naturalmente alla dimensione della camera interna di ogni cuffietta.
Se ancora non siamo soddisfatti ci sarebbe un altro best-buy nel campo delle cuffiette che consiglierei a tutti:
Le Apple Air Pods 2:
Apple Air Pods 2
Prezzo consigliato:
179,00 €
Prezzo:
132,00 €
Con queste cuffiette potete godere di una grande qualita’ audio dovuto al design di queste cuffiette. Bisogna assolutamente provarle perche’ come me capirete che ne vale la pena, e sono un android user!
La creme della creme signori, per il mastering e mixing audio ho assolutamente un paio di cuffie che utilizzero’ a vita, dato che i pad sono smontabili e lavabili in lavatrice xD.
Le Beyerdynamic DT 770 PRO 250 Ohm offrono una banda di frequenza assolutamente piatta! perfetta per ogni tipo di master, al giorno d’oggi ci sono milioni di modi per modificare l’ equalizzazione del uscita audio, ma per un professionista c’e’ bisogno di una banda totalmente piatta per riuscire a far si’ che il nostro pezzo musicale sia compatibile con ogni dispositivo!
BeyerDynamics 770 Pro 250 ohm
Prezzo:
162,77 €
Al tempo che le comprai con 250 ohm d’ impedenza le paghai 99 euro, il mio consiglio e’ quello di acquistarle da negozi musicali o possibilmente in Germania dove il prezzo dell’ elettronica e’ molto piu’ basso.
Dal sito MSI ci arriva la notizia che il nuovo modello LGA1700 con data di lancio 4 novembre disporra’ di un processore Intel di nuova generazione, vediamo i particolari in questa tabella:
Intel 12th Gen Core Series (Alder Lake-S)
VideoCardz
Cores / Threads
Core Type
1-2 Core Boost
All-Core Boost
TDP
i9-12900K(F)
8C+8c/24T
P-Core (Big)
5.3 GHz
5.0 GHz
125W
E-Core (Small)
3.9 GHz
3.7 GHz
i7-12700K(F)
8C+4c/20T
P-Core (Big)
5.0 GHz
4.7 GHz
125W
E-Core (Small)
3.8 GHz
3.6 GHz
i5-12600K(F)
6C+4c/16T
P-Core (Big)
4.9 GHz
4.5 GHz
125W
E-Core (Small)
3.6 GHz
3.4 GHz
Da quanto si vede il processore piu’ economico, ossia l I5-12600K disporra’ di ben 6 core e single boost di 3.4 GhZ.
L’annuncio verra’ dato in anticipo di quanto annunciato precedentemente, dal 19 novembre al 4 novembre, si vede che la crisi dei metalli rari per i microchip non impatta cosi’ tanto la grandi case produttrici.
E’ L’ultimo crackdown sulle Monete digitali, Dove gli esponenti Politici patteggiando con la Banca centrale Cinese chiamata, Bank of China hanno firmato il patto dichiarando uffucialmente le Cripto valute illegali,
E’ un colpo duro per tutti gli investitori dove la Cina conta oltre il 70% di potenza computazionale sui Bitcoin.
La banca Cinese fa sapere che “i bitcoin e altre monete virtuali hanno rovinato l’ economia e la finanza dello stato contribuendo a attivita’ criminali”.
L’ annuncio di oggi fa parte di un culmine di Crackdown che sta continuando nel mercato finanziario, d’ altronde questa mossa potrebbe ridurre le emissioni energetiche cinesi dove l’ aumento di Co2 nell’ aria fa si’ che i governi tengano il pugno duro sugli sprechi energetici per il conto di non essere sanzionati internazionalmente.
dopo questa mossa e’ molto probabile che il valore del Bitcoin scenda molto sotto il suo valore.
La struttura potrebbe generare energia elettrica grazie alla sua rotazione
L’ ingegneria arriva a fare l’ immaginabile, in questo progetto, il Dubai Skyline potrebbe avere un gusto futuristico grazie al suo architetto turco Hayri Atak che ha disegnato il concept di questa struttura rotante che genera energia grazie alla sua possente massa in rotazione.
La torre ingegnerizzata da Hayri Atak, Kaan Kılıçdağ, Büşra Köksal e Kübra Türk, vede l’ispirazione da turbine verticali, e’ disegnata per rotare ad una velocita’ costante, ogni rotazione impiegherebbe circa 48 ore, sia con che senza vento; ristoranti avranno la possibilita’ di mostrare l’ intera Dubai ai suoi visitatori.
Inoltre l’ architetto conferma che la rotazione verra’ utilizzata in favore di energia elettrica che abbasserebbe i costi nella bolletta.
Inoltre possiede una pista di atterraggio alla sua cima, non e’ ancora chiaro quando inizieranno i lavori, sicuramente questo rientra nei capolavoi d’ ingegneria.
Renault produrrà la nuova R5 elettrica nello storico stabilimento di Douai, nel nord della Francia. Si tratta di un annuncio che rientra in una più ampia strategia di produzione: l’obiettivo di Renault è di creare un polo produttivo nel nord, con, oltre a Douai, una fabbrica di furgoni a Maubeuge e di quella di trasmissioni a Ruitz. Dal 2018, il marchio della losanga ha investito circa 1 miliardo di euro nei tre stabilimenti, per prepararli ad accogliere la nuova linea di prodotto.
A Douai, attualmente sono prodotte la Scénic, Grand Scénic, Espace e Talisman. Modelli che appartengono a segmenti che in Europa stanno facendo fatica a trovare il consenso dei clienti. Alcuni di essi, finito il ciclo di vita, potrebbero essere eliminati dal listino Renault se ritenuti non più in grado di generare profitti. La R5 di nuova generazione entrerà in produzione tra quattro o cinque anni. Entro il 2022, Douai ospiterà la produzione della vettura di serie derivata dal concept Mégane eVision.
Renault, tra i costruttori europei, ha una strategia di elettrificazione già ben avviata. Nel 2020 ha venduto circa 100 mila veicoli a zero emissioni, 90 mila dei quali comprendono la sola Zoe. Secondo il progetto di sviluppo, dal Nord della Francia dovrebbero essere prodotti circa 400 mila veicoli elettrici l’anno. L’ambizione di produrre in Francia quasi mezzo milione di EV dipende strettamente dalla possibilità di avere un fornitore di batterie vicino.
Al momento, Renault acquista gli accumulatori da LG presso lo stabilimento polacco del gruppo coreano. Secondo le indiscrezioni, il marchio avrebbe avviato delle trattative per entrare nel conglomerato ACC tra Stellantis e Total che intende realizzare due gigafactory di batterie: una nella Francia orientale e l’altra in Germania. Renault non sembra essere rimasta soddisfatta dei possibili accordi e avrebbe così iniziato uno studio di fattibilità con LG e Verkor per costruire una propria fabbrica di batterie.
Alle 11:19 del 6 novembre, il razzo vettore Long March 6 è stato lanciato presso il Taiyuan Satellite Launch Center, Cina, ed ha inviato con successo 13 satelliti nell’orbita predeterminata. Tra questi 13 satelliti, ce n’è uno chiamato “University of Electronic Science and Technology”, il primo satellite di prova 6G al mondo.
Il Tianyan 05 Satellite
“University of Electronic Science and Technology Satellite”, noto anche come “Tianyan 05 Satellite“, è stato sviluppato congiuntamente da Chengdu Guoxing Aerospace Science and Technology Co., Ltd., University of Electronic Science and Technology of China e Beijing Weinaxingkong Technology Co., Ltd. Verrà utilizzato principalmente per l’osservazione del suolo tramite telerilevamento. L’edilizia urbana, l’agricoltura e il monitoraggio dei disastri forestali e altre industrie tra gli obiettivi. Parallelamente verranno effettuati i relativi test dei carichi di comunicazione con frequenze terahertz sulla piattaforma satellitare. Tianyan 05 Satellite pesa 70 chilogrammi e trasporta un carico utile di comunicazione satellitare terahertz. Stabilirà un collegamento ricetrasmettitore ed eseguirà test di carico terahertz sulla piattaforma satellitare. Questa diventerà anche una piattaforma globale per comunicazioni terahertz in scenari di applicazioni spaziali.
Tianyan 05 Satellite
La comunicazione con frequenze terahertz presenta vantaggi di abbondanti risorse di spettro, alta velocità di trasmissione e facile integrazione della percezione della comunicazione. Ha importanti prospettive applicative nel campo della comunicazione terrestre e spaziale ed è una delle tecnologie chiave della sesta generazione di comunicazione mobile (6G) nel mondo . Il professor Xu Yangsheng dell’Accademia cinese di ingegneria e direttore del Comitato accademico dell’Istituto di tecnologia dell’industria satellitare dell’Università di scienza e tecnologia elettronica della Cina, ha affermato che il primo satellite di prova 6G al mondo sviluppato e lanciato è la prima verifica tecnica della comunicazione terahertz nello scenario delle applicazioni spaziali. Segna una svolta nell’esplorazione della tecnologia di comunicazione spaziale terahertz nel campo aerospaziale cinese.
È stato riferito che il satellite ha completato scoperte tecniche nei componenti principali della banda di frequenza terahertz e dei sistemi di comunicazione terahertz, specialmente sotto i vincoli estremamente rigorosi del carico spaziale, risolvendo problemi tecnici come la miniaturizzazione e il basso consumo energetico.
Con l’ufficializzazione del Samsung Exynos 2100 al CES 2021 si è chiuso per ora il cerchio dei chipset destinati agli smartphone Android di fascia alta. Il nuovo SoC di Samsung, che farà il suo esordio a bordo della gamma Galaxy S21, entra infatti in competizione con lo Snapdragon 888 di Qualcomm ufficializzato a dicembre e già utilizzato nel Mi 11 di Xiaomi.
Nota: si invita a consultare gli articoli sugli annunci ufficiali del Samsung Exynos 2100 e del Qualcomm Snapdragon 888 ad integrazione delle informazioni riportate nel presente articolo:
Si ripropone così una sfida che negli anni scorsi ha visto prevalere le soluzioni di Qualcomm e dalla quale, quest’anno, ci si aspetta un passo in avanti del produttore sudcoreano. Con il lancio di Galaxy S21, S21 Plus e S21 Ultra sarà possibile confrontare sul campo gli smartphone dotati delle nuove piattaforme, ma per il momento l’unico paragone si basa sulle rispettive schede tecniche.
CONFRONTO EXYNOS 2100 VS SNAPDRAGON 888
Samsung Exynos 2100
Qualcomm Snapdragon 888
Processo produttivo
Samsung 5nm LPE
Samsung 5nm LPE
Multi-core
octa-core
octa-core
CPU (Principale)
Arm-Cortex-X1 (2,9GHz)
Arm-Cortex-X1 (2,84GHz)
CPU (Secondarie)
3 x Arm Cortex-A78 (2,8GHz) e 4 x Arm Cortex-A55 (2,2GHz)
3 x Arm-Cortex-A78 (2,4GHz) e 4 x Arm Cortex-A55 (1,8 GHz)
SA/NSA, Sub-6GHz / mmWave, velocità massima DL 7,5Gbps, UP 3Gbps
Storage
UFS 3.1
UFS 3.1
AI (potenza di calcolo)
26 TOPS
26 TOPS
Fotocamera
200MP, 32MP+32MP
200MP o 84MP con ZSL (Zero Shutter Lag)
sino a 6 sensori individuali, di cui 4 gestiti contemporaneamente
64+25MP con ZSL
3 x 28MP con ZSL
Video
Registrazione 4K UHD 120fps, 8K 30fps
Registrazione e decodifica video 4K UHD 120fps, 8K 30fps
Decodifica video 8K 60fps
Appare subito evidente che Exynos 2100 e Snapdragon 888 hanno diversi punti di contatto. Quest’anno sia la proposta di fascia alta del produttore sudcoreano, sia quella di Qualcomm utilizzano ilprocesso produttivo a 5nm LPE di Samsung, un passo in avanti non trascurabile rispetto all’Exynos 990 (7nm LPP Samsung) e al Qualcomm Snapdragon 865/865+ (7nm TSMC) che porta con sé un miglioramento dell’efficienza energetica e dei consumi.
La composizione dei SoC: Exynos 2100 (sinistra) e Snapdragon 888 (destra)
Si pongono in tal modo le premesse per riequilibrare i rapporti con Qualcomm. Nell’annuncio uffciale Samsung sottolinea che il consumo energetico è stato ridotto del 20% e le prestazioni aumentate del 10% rispetto alla precedente generazione. È invece quantificato nel 25% sia l’aumento delle prestazioni, sia il risparmio energetico complessivo per il SoC Qualcomm di nuova generazione. Sono miglioramenti facili da prevedere, visto che intervengono puntualmente ad ogni passaggio da un nodo produttivo a quello più avanzato.
Altra affinità riguarda l’architettura: in tutti e due i casi la CPU ha otto core: il core principale, progettato per raggiungere le prestazioni massime, è l’Arm Corte X1 presentato nella primavera dello scorso anno, al quale vengono affiancati 3 core Arm Cortex-A78 (alte prestazioni) e 4 core Arm Cortex-A55 (alta efficienza).
La struttura della CPU è analoga sia per Exynos 2100, sia per Snapdragon 888: otto core, 1 per le prestazioni massime, 3 core ad alta potenza, 4 core ad alta efficienza
Esaminando le schede tecniche emerge che l’Exynos sembra sia in grado di spingere un po’ di più sia sul core principale (qui la differenza è però minima: 2,9GHz per Exynos, 2,84GHz per lo Snapdragon), sia sui secondari (nell’Exynos 2100 i Cortex-A78 hanno una frequenza di clock massima di 2,8GHz, i Cortex-A55 una di 2,2 GHz, i rispettivi core dello Snapdragon 888 operano alla frequenza massima di 2,4GHz e 1,8GHz). A scanso di equivoci quelle menzionante sono le frequenze di funzionamento del reference design usato per i benchmark ufficiali, non è da escludere che alcuni produttori riusciranno a spremere ulteriormente lo Snapdragon 888 con sistemi di dissipazione maggiorati (si pensi a quelli utilizzati negli smartphone gaming).
Differenti invece le GPU: Arm Mali-G78 MP14 per Exynos 2100 e Andreno 660 per lo Snapdragon 888. Le aspettative sulle prestazioni della GPU del nuovo Exynos sono elevate, secondo precedenti indiscrezioni le performance potrebbero essere molto simili a quelle dello Snapdragon 888, ma per conferme bisognerà attendere i primi test sul campo. Alcuni dettagli nella scheda tecnica dell’Exynos suggeriscono comunque che la potenza di calcolo non mancherà di certo al comparto GPU: alla voce schermo si legge che il SoC di Samsung supporta display sino alla risoluzione massima 4K con frequenza di aggiornamento a 120Hz, Qualcomm Snapdragon 888 si ferma ai 4K a 60Hz o ai QHD+ @ 144Hz. Più fps si traducono in un maggiore carico sulla GPU, e l’obiettivo dei 4K in 120fps è certamente impegnativo. Secondo i dati dichiarati da Samsung, la nuova GPU sarebbe in grado di incrementare del 40% le prestazioni della GPU del SoC di precedente generazione.
Exynos 2100 e Snapdragon 888 tornano ad essere appaiati sul fronte della connettività e della fotocamera: in linea con le aspettative che uno smartphone top gamma 2021 genera, sia Exynos 2100, sia Snapdragon 888 sono in grado di connettersi con le reti 5G tramite un modem integrato nel SoC (con tutti i vantaggi che ciò comporta anche dal punto di vista dell’efficienza energetica e della progettazione del chip): entrambi sono in grado di operare in modalità SA e NSA, e nello spettro di frequenze sub-6GHz e mmWave.
Lato fotocamera invece le due piattaforme pongono le basi per supportare moduli posteriori con un singolo sensore da 200MP, più svariate configurazioni multi modulo – nel caso dell’Exynos l’azienda sottolinea la capacità di gestire sino ad un massimo di sei sensori, di cui quattro contemporaneamente. Analoga è la capacità di gestire le funzioni dedicate all’intelligenza artificiale: al netto delle soluzioni tecniche adottate la potenza di calcolo è la stessa: 26TOPS. Chiude il quadro il comparto memorie che supporta le tecnologie più recenti ed in grado di offrire le prestazioni migliori: RAM LPDDR5 e storage UFS 3.1.
Sulla carta quindi le due piattaforme sono molto simili, quello che però i dati puri e semplici non possono ancora evidenziare riguarda l’effettiva capacità della nuova piattaforma di Samsung di tenere testa a quella di Qualcomm, sia dal punto di vista delle prestazioni, sia per quanto riguarda i consumi energetici. C’è da dire che in fase di presentazione dell’Exynos 2100 Samsung ha posto l’accento sulla tecnologia Amigo dedicata alla gestione dei consumi di CPU, GPU e degli altri processi che incidono sull’autonomia. Sarà realmente così efficace? I dubbi si potranno iniziare a dissolvere con le prove effettuate utilizzando gli smartphone Galaxy S21. La presentazione è fissata per domani (14 gennaio) e non bisognerà attendere molto prima di esaminare benchmark e di dare il via alle prime prove in uno scenario di utilizzo reale.
Google ha aggiornato Maps lo scorso agosto con una serie di importanti novità riguardanti non tanto interfaccia e funzioni, come di consueto, ma le mappe stesse: l’obiettivo della società di Mountain View è quello di mostrare all’utente sempre più informazioni e in maniera più accurata e pulita.
Il primo passo è stato quello di far colorare le mappe da un nuovo algoritmo, incaricato di processare e interpretare le immagini satellitari, e capace di riconoscere diversi sistemi ambientali o “biomi”: in pratica, una foresta la vediamo in verde scuro, una prateria in verde chiaro.
In fase di annuncio di queste novità, Google aveva anticipato che stava lavorando per aggiungere molti più dettagli anche alle mappe cittadine: non solo semafori agli incroci che mostrano il colore in tempo reale, ma anche marciapiedi, isole pedonali e la posizione delle strisce pedonali.
Da qualche giorno, queste mappe stradali “super dettagliate” sono arrivate in quattro città: Londra (Regno Unito), New York City e San Francisco (Stati Uniti) e Tokyo (Giappone).
Come visibile dalle immagini,Google Maps ora mostra accuratamente vari dettagli come la larghezza della strada, gli angoli arrotondati e perfino la vegetazione sul ciglio della strada oltre a indicare chiaramente strisce e isole pedonali. Questi dettagli aggiuntivi saranno sicuramente d’aiuto sia ai pedoni che alle persone con disabilità per pianificare un percorso in modo più efficace. I parchi, inoltre, mostrano la larghezza effettiva dei sentieri in verde scuro oltre alle scale in grigio.
Questa vista dettagliata è attualmente in fase di distribuzione lato server e dovrebbe arrivare sui device della maggior parte degli utenti nei prossimi giorni. Google, ovviamente, dovrebbe aggiungere anche altre città nei prossimi mesi ma al momento non sono state rilasciate informazione in merito.
Nei giorni scorsi, ricordiamo, Google ha anche ribadito sui canali social che l’anteprima della nuova Modalità Guida di Assistant è attualmente in distribuzione negli USA ed arriva insieme ad una rinnovata interfaccia utente che ha come obiettivo quello di ridurre al minimo le distrazioni alla guida da parte del conducente: pulsanti più grandi, una più profonda integrazione con l’assistente digitale e una rinnovata UI per la gestione della riproduzione musicale con i principali servizi streaming.
Il processore top di gamma Intel Core i9-11900K, della famiglia Rocket Lake S arriverà presto: la società ha confermato nel corso del CES 2021 che sarà disponibile entro la fine del primo trimestre 2021, insieme al resto dei chip desktop di 11° generazione. Il Core i9 rimane l’unico processore confermato espressamente. I numeri e le specifiche del chip sono comunque interessanti, così come l’incremento prestazionale promesso rispetto alla precedente generazione:
8 core/16 thread
Frequenza massima boost: 5,3 GHz
20 corsie PCI-E 4.0
RAM DDR4 max 3.200 MHz
Chipset Intel Series 500, ma compatibilità con la Series 400 garantita
19% incremento in IPC (istruzioni per ciclo)
50% incremento prestazioni GPU, grazie all’architettura XE
Il Core i9-10900K aveva due core (4 thread) in più, ma Intel promette di controbilanciare con la nuova architettura dei core, Cypress Cove. Il processo litografico è tecnicamente ancora a 14 nm, ma Intel dice di aver implementato i miglioramenti dell’architettura dei core a 10 nm.
Nel corso del keynote dell’evento virtuale, Intel ha anche parlato di Alder Lake, la famiglia di processori Core di 12° generazione: non solo ha mostrato il primo sistema funzionante con un chip di questa famiglia, ma ha anche detto che l’obiettivo è arrivare sul mercato nella seconda metà del 2021 – sia per quanto riguarda il mondo desktop sia per quello dei laptop.
Alder Lake implementerà la tecnologia big.LITTLE molto famosa nel mondo dei processori ARM per smartphone: affiancherà cioè core ad altissima potenza a core più efficienti per risparmiare energia. Entrambi i core sfoggeranno un’architettura tutta nuova: i più potenti dovrebbero fare parte della famiglia “Cove”, mentre quelli efficienti della famiglia “Atom”. Il processo produttivo sarà “una versione nuova e migliorata” del SuperFin a 10 nm.
Intel ha poi presentato una nuova famiglia di processori di undicesima generazione: i Tiger Lake-H, pensata appositamente per i laptop da gioco più sottili e leggeri – Intel chiama la categoria “Ultraportable Gaming“. In buona sostanza, si tratta di processori quad-core a 10 nm con TDP massimo di 35 W e frequenza massima di 5 GHz (Turbo) e 3,3 GHz (standard). Le CPU sono in tutto tre: due i7 e un i5. Comune è il supporto alla RAM DDR4 a 3.200 MHz, il Wi-Fi 6/6E e lo standard PCI Express di quarta generazione.
Intel Core H35 – Tiger Lake 11° Gen
Modello
Core/Thread
Frequenza Base/Boost
Cache L3
TDP
i7-11375H Special Edition
4/8
3,3/5,0 GHz
12 MB
35/28 W
i7-11370H
4/8
3,3/4,8 GHz
12 MB
35/28 W
i5-11300H
4/8
3,1/4,4 GHz
8 MB
35/28 W
Intel promette un incremento prestazionale del 15% nelle operazioni single-core, e un +40% in quelle multi-core, rispetto ai chip “mobile” con TDP a 15 W sempre di 11° generazione. Secondo la società, sono adatti perfino al gaming in 4K, almeno in certi titoli; mentre giochi come Valorant e Destiny 2 dovrebbero superare i 70 FPS in risoluzione 1080p.
I chip dovrebbero arrivare su oltre 40 modelli di laptop di vari produttori entro la prima metà del 2021; tra questi in primo piano spiccano ASUS, Acer e MSI. Più avanti nel corso dell’anno, la gamma dovrebbe essere ampliata con un chip octa-core in grado di raggiungere i 5 GHz anche in multi-core.
Arrivano anche i processori Pentium Silver e Celeron Serie N: sono pensati per la fascia più bassa del mercato, specialmente quella scolastica. I chip sono realizzati con processo a 10 nm, e promettono incrementi prestazionali fino al 35% lato CPU e fino al 78% lato GPU.CORE 11° VPRO PER BUSINESS
Infine citiamo l’arrivo delle varianti vPro dei processori Core di undicesima generazione, pensata per il mondo business e focalizzata sulla massima sicurezza a livello hardware, e la piattaforma Evo vPro, una certificazione dei laptop aziendali più prestigiosi. Tra i parametri principali che definiscono la categoria si citano sottigliezza, leggerezza, risveglio istantaneo, massima reattività e grande autonomia. Sono in arrivo circa 60 laptop certificati Intel Evo vPro quest’anno.